Trento, 5 febbraio 2011

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Emanuele Birarelli, quarta stagione a Trento
(foto Trabalza)
E' stata una settimana ricca di intervistequella che si chiuderà dom ani per Emanuele Birarelli. Il centrale marchigiano, mvp delle ultime due partite di campionato contrp San Giustino e Monza, è in questo periodo fra i giocatori in assoluto più richiesti dai media, che vedono in lui l'elemento distintivo di tutte le recenti vittorie gialloblu ma anche il giocatore italiano più rappresentativo della squadra di Stoytchev. Dopo le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni a Rai tv e al giornale l'Adige, oggi si è aggiunto lo spazio riservato a Bira dal sito internet www.repubblica.it. Di seguito riportiano l'intervista realizzata da Roberto Marcelletti, presente da questa mattina nella sezione "Altri sport" del portale di uno dei principali quotidiani italiani.

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Birarelli finalmente avete potuto rifiatare, non accadeva dall'inizio della stagione.
"Sì, per la prima volta abbiamo avuto un paio di giorni di riposo e una settimana intera per poterci allenare con costanza e senza l'assillo di una partita ogni due o tre giorni. E' stata l'occasione per rivedere meglio alcune soluzioni e rigenerarci anche da un punto di vista mentale. Dobbiamo sfruttare bene la possibilità che abbiamo di aver saltato questi turni di Champions League per ricaricarci e farci trovare pronto per le sfide importanti, quelle che contano davvero. Per non fallire da ora in poi serve esserci sia con la testa che con il fisico".
Ma in campionato, con dieci punti di vantaggio sulla seconda e con quattordici vittorie su altrettante partite giocate, dove trovate gli stimoli per non distrarvi.
"Beh, in questo momento la classifica è la cosa che meno ci interessa. In realtà se commettiamo qualche passo falso non succede niente. Noi, però, vogliamo continuare a vincere e migliorare come squadra dal punto di vista tecnico e tattico e lo possiamo fare solo affrontando ogni impegno con la stessa concentrazione. Le vittorie e gli allenamenti ci servono per programmare a dovere le partite dei giorni e del turno successivo. A leggere cifre e numeri adesso la regular season conta davvero poco, quello che conta solo i match che ti fanno portare a casa un trofeo".
E Trento, finora, ha già giocate tre finali nel corso della stagione...
"La finale del campionato del mondo per club è l'unica che abbiamo vinto. Nella partita decisiva siamo stati superiore ai polacchi. Non è andata così nelle ultime due sfide per i trofei nazionali, Supercoppa e Coppa Italia. In quelle partite ci è mancato qualcosa, Cuneo ha dimostrato grande esperienza e capacità tattica. Niente da dire hanno giocato meglio di noi e hanno fatto vedere una buona pallavolo. In effetti quando sei in campo contro squadre italiane la musica cambia. In Europa si trovano grossi club con sestetti che fisicamente e per potenza forse possono essere superiori anche a quelli nostrani, ma quando si tratta di preparare una partita che conta dimostrano di essere meno organizzate. Noi in Europa sono due anni che vinciamo e abbiamo notato la differenza rispetto ai match decisivi vissuti contro club del nostro campionato".
Intanto domenica arriva La Lube Macerata, terza in classifica, con un grosso potenziale offensivo e con la voglia di scavalcare Cuneo sul secondo gradino.
"Sono convinto che contro Macerata sarà una bella partita. I marchigiani sono una delle squadre più forti del campionato e chi vuole arrivare in fondo dovrà fare, prima o poi, i conti contro questa formazione. Esprimono una pallavolo di alto livello e possono metterci in difficoltà. Trento, però, vuole continuare a vincere".
Si prevede una sfida tra due squadre che fanno della battuta, forte e potente, una delle loro migliori armi.
"In effetti sia noi che la Lube siamo abituati a forzare il servizio, ma non siamo le sole due squadre che puntano molto sulla battuta. Però il servizio è importate, ma non è tutto: anche muro, difesa e attacco possono dare una svolta a una partita del genere".
Allora potrebbe essere un match interessante, per variare il gioco, per un centrale come Birarelli. Trento spesso preferisce le soluzioni laterali.
"Non è vero che preferiamo le soluzioni laterali, cerchiamo di alternare molto il nostro gioco per trovare la corsia giusta. L'obiettivo del gruppo è sempre lo stesso: arrivare al successo. E' chiaro che se le attenzioni delle difese si concentrano sui campioni che abbiamo sulle bande, allora per me è più facile trovare delle soluzioni vincenti. Ma, viceversa, quando serve con le schiacciate sposto l'interesse degli avversari su di me e favorisco le giocate di Juantorena, Kaziyski e degli altri. E poi non dimentichiamoci che, noi centrali, dobbiamo lavorare molto sul muro, uno dei fondamentali determinanti per ottenere dei risultati".
Scudetto e Champions League sono gli ultimi due obiettivi da agguantare...
"Per la nostra mentalità e anche per le scelte operate dalla società noi puntiamo a vincere tutto. Se devo essere sincero, invece, io ho delle preferenze. Se dovessi scegliere non ho dubbi, vorrei vincere lo scudetto. Da quando sono a Trento ho portato a casa il tricolore solo una volta. Poi per due anni abbiamo perso prima gara cinque contro Piacenza e il Vday l'anno scorso è andato male contro Cuneo. Non sarà facile vincere il campionato perché molte squadre si sono attrezzate bene e Cuneo è davvero forte soprattutto nei playoff e nelle sfide secche. Per chiudere un grande ciclo direi che il tricolore sulla maglia di Trento è il mio obiettivo. Ripeto, comunque, che società e squadra vogliono portare a casa entrambe i trofei. E sarebbe la terza Champions di fila, una grande soddisfazione. Noi dobbiamo cercare di fare del nostro meglio anche per i tifosi che ci seguono dappertutto. L'anno scorso nella finale europea hanno invaso Praga e sono arrivati pure in Qatar per il mondiale. Tutta la città è vicina a questa squadra. Siamo pronti a conquistare altri successi per loro".
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